A cura di Arianna Petracin Giornata mondiale per l'abolizione della schiavitù
Buongiorno Corvi! Continuiamo con questa piccola rubrica inaugurata ieri: con una pillola al giorno vi raccontiamo curiosità ed eventi che hanno fatto la storia.
Oggi è il turno di Arianna Petracin di raccontarci la giornata mondiale per l'abolizione della schiavitù! E, niente niente, sapete che questo giorno ha a che fare con il suo romanzo, L'Inferno è Femmina?
Leggete l'articolo per scoprire tutto quello che c'è da sapere sull'argomento.
Il 2 Dicembre si celebra la Giornata Internazionale per l'abolizione della schiavitù. Fu infatti il 2 Dicembre del 1949 che l'Assemblea Generale approvò la Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione.
La Convenzione entrò in vigore il 21 Marzo 1950.
Il 18 Dicembre 1865 negli Stati Uniti venne adottato il tredicesimo emendamento della Costituzione americana che aboliva ufficialmente la schiavitù.
L'Italia recepì la Convenzione ai sensi della legge n. 1173 del 23 Novembre 1966, anche se già nel 1935 De Bono aveva promulgato ad Adua un proclama che aboliva lo schiavismo.
Tutt'oggi però nel mondo ci sono oltre 40 milioni di persone vittime di quella che chiamiamo "schiavitù moderna": traffico di esseri umani, lavoro forzato e matrimoni coatti.
La schiavitù è sempre stata presente nel mondo, in ogni civiltà e regno esistito. Ad esempio, gli antichi Greci consideravano gli schiavi quasi come "bestiame umano", ottenuti come bottino di guerra e venduti all'asta. In Egitto, oltre ai prigionieri di guerra, esisteva il fenomeno della corveé o lavoro forzato nelle campagne. I ricchi pagavano per esentarsi da tale obbligo, mentre i più poveri dovevano piegarvisi e se tentavano la fuga, venivano puniti con la schiavitù a vita.
La schiavitù ebbe inizio probabilmente con la nascita dell'agricoltura: è rara infatti nei popoli nomadi e dediti alla pastorizia. Essa è documentata nelle prime civiltà antiche in Mesopotamia (Sumeri, Assiri e Babilonesi), Medio Oriente (Ittiti, Ebrei), Egitto, India, Cina.
Anche la Chiesa non è immune, rimproverata di non aver saputo impedire lo schiavismo, tradendo il messaggio evangelico dell'uguaglianza tra gli esseri umani. Versioni più estreme rinfacciano alla Chiesa addirittura di aver teorizzato la disuguaglianza tra le razze, legittimando così l'istituto dello schiavismo.
Ma la schiavitù è davvero solo quella sopra citata?
Con la modernità in cui viviamo, anche i social sono diventati padroni di noi esseri teoricamente pensanti, dipendenti dalla tecnologia e dal giudizio altrui.
Assoggettati al mostrarsi senza viversi. Ai legami, non sempre positivi e spesso tossici.
E, niente niente, un po' di vecchia e nuova schiavitù la potete trovare ne L'Inferno è femmina.
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